COMIS. Comunicazione Migliore per la Salute Pubblica nel periodo post COVID-19
Un progetto di ricerca che indaga la percezione e l’informazione dei cittadini durante la pandemia di Covid 19, con un’attenzione specifica agli animali e all’alimentazione. L’obiettivo è contribuire a sviluppare una comunicazione efficace e partecipata della salute pubblica nella fase post pandemica.
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La pandemia da Covid-19 è stata una situazione di emergenza anche dal punto di vista della comunicazione e dell’informazione. Una sfida senza precedenti che ha coinvolto istituzioni e soggetti pubblici e privati, medici e ricercatori, i cui sforzi informativi non sempre sono stati percepiti come efficaci e univoci dai cittadini.
Il progetto Comis è nato proprio per indagare alcuni temi nell’ambito del public understanding of science e dell’analisi del rapporto tra scienza, tecnologia e società. In particolare ha analizzato la comunicazione relativa alla trasmissione del contagio dagli animali d‘affezione all’uomo, e viceversa, e quella sui prodotti di origine animale come possibile fonte di trasmissione del virus.
I dati raccolti attraverso una survey hanno permesso di acquisire indicazioni importanti relative alla percezione della qualità e credibilità dell’informazione, alla fiducia, all’importanza di messaggi coerenti.
Si tratta di questioni emerse anche nel dibattito pubblico e attuali anche nella gestione della fase post pandemica e di eventuali emergenze future.
Dall’analisi dei risultati e dal confronto tra i diversi attori coinvolti nella comunicazione sono state sintetizzate delle linee guida: uno strumento concreto per supportare una gestione migliore della comunicazione della scienza e della salute pubblica durante le emergenze ma non solo.
Risultati del progetto
La fiducia negli scienziati, i dubbi verso il giornalismo, il ridimensionamento dei social media: ecco cosa ci raccontano i dati del progetto COMIS. Una fotografia della comunicazione e delle abitudini in tempo di pandemia.
La comunicazione della salute durante il Covid-19 è stata ad alto impatto per
tutti i soggetti coinvolti attivamente e per i cittadini che l’hanno ricevuta.
L’indagine svolta per il progetto COMIS, su un campione di 1000 cittadini in Italia, ha raccolto i dati relativi alla percezione della comunicazione della salute pubblica in particolare sui temi degli animali e della sicurezza alimentare.
I risultati mostrano che c’è una fiducia diffusa nella scienza e nelle fonti istituzionali, ritenute le più affidabili, che la televisione è ancora il mezzo più usato per reperire informazioni e i social, invece, sono molto ridimensionati.
Covid 19: Fonte principale di informazione
notiziari televisivi
e/o radiofonici
canali web delle istituzioni (Regione, Ministero ecc)
medico
di base
altro
stampa quotidiana (anche in versione inglese)
pagine social di amici
e/o conoscenti
non mi sto
informando
Fonte: Osservatorio Scienza Tecnologia e Società e Progetto COMIS; campione rappresentativo della popolazione italiana (n=1000).
Le fonti di informazione più consultate dai cittadini intervistati restano la televisione e, a seguire, i siti istituzionali, come Ministero della salute e Istituto Superiore di Sanità, e la stampa; i social media occupano uno spazio residuale in questo contesto, a differenza di quello che si potrebbe pensare.
Covid 19: Fonte di informazioni considerata più affidabile
indicazioni delle istituzioni
(regione, ministero ecc.)
trasmissioni televisive
o radiofoniche
forum sul web
o contatti social
parenti
o amici
medico
di base
articoli
sui quotidiani
farmacisti
Fonte: Osservatorio Scienza Tecnologia e Società e Progetto COMIS; campione rappresentativo della popolazione italiana (n=1000).
Le fonti ritenute più affidabili per circa il 40% dei cittadini sono i siti istituzionali nazionali e locali, i medici di base e, a seguire, la televisione; anche in questo caso i social media si posizionano su percentuali molto basse, sotto il 5%, così come la stampa quotidiana.
Covid 19: Giudizio sulla comunicazione degli esperti
Gli esperti scientifici italiani hanno pareri troppo diversi, si è creata confusione
Gli interventi pubblici degli esperti italiani sono stati chiari ed efficaci
Gli esperti scientifici sono competenti ma non comunicano chiaramente
Gli esperti scientifici dovrebbero dare i loro pareri alle istituzioni in via confidenziale
Fonte: Osservatorio Scienza Tecnologia e Società e Progetto COMIS; campione rappresentativo della popolazione italiana (n=1000).
Alla fiducia nella scienza si associa una percezione di scarsa coerenza e unità dei messaggi diffusi dai cosiddetti esperti: una pluralità eccessiva di voci e pareri percepita dalla maggioranza dei rispondenti, con picchi oltre il 63%, che ha generato confusione nel pubblico e rende molto delicato il tema della fiducia e del suo mantenimento.
Covid 19: Fiducia in alcuni soggetti (abbastanza e molta fiducia)
medici e operatori sanitari
scienziati
autorità sanitarie nazionali (come IIS e AIFA)
autorità sanitarie internazionali
amm. politici nazionali
amm. politici locali
giornalisti
Fonte: Osservatorio Scienza Tecnologia e Società e Progetto COMIS; campione rappresentativo della popolazione italiana (n=1000).
In generale emerge una fiducia diffusa dei cittadini nella scienza e negli scienziati, quasi per il 90% dei rispondenti, e nelle autorità sanitarie nazionali e internazionali; molto più bassa è invece la fiducia riposta nei giornalisti, che si attesta intorno al 30%.
Linee guida
Un decalogo di buone pratiche per comunicare la salute in modo efficace, utile e consapevole, facendo della complessità un proprio alleato.
Una serie di raccomandazioni nate dal tavolo di discussione del progetto Comis che ha riunito ricercatori e clinici di area veterinaria e della salute umana, esperti di nutrizione, comunicatori che lavorano nel settore delle scienze animali e della sicurezza e igiene degli alimenti. Dalla discussione mediata da esperti sono emerse le maggiori criticità vissute o percepite e si sono definite delle linee da seguire per costruire innanzitutto una cultura della comunicazione scientifica e per concretizzarla attraverso delle pratiche che ciascuno potrà adattare a seconda della propria organizzazione.
La cultura della comunicazione
e la cultura scientifica
01.
Promuovere la formazione di scienziati e ricercatori perché siano consapevoli dei processi dei media e abbiano (o acquisiscano) gli strumenti appropriati per prepararsi a interviste, uscite pubbliche, eventi, nella piena coscienza del ruolo che rivestono.
Si invitano le istituzioni che si occupano di ricerca, salute, ambiente e tecnologia a promuovere percorsi di formazione sui temi della comunicazione della scienza e a concordare strategie opportune con gli uffici di comunicazione per favorire un’informazione e una comunicazione integrate e costanti.
02.
Promuovere la formazione di una cultura scientifica presso giornalisti e comunicatori, perché possano essere coscienti dei processi di ricerca, dell’incertezza della scienza e sappiano proporla efficacemente alla società
È di primaria importanza sviluppare nei media un rapporto con i ricercatori che superi la logica dell’emergenza e delle situazioni ritenute più problematiche, e quindi più notiziabili, ma orientata a una narrazione anche dei processi e delle persone di scienza, al fine di consolidare una cultura scientifica nell’opinione pubblica.
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03.
Dotare le istituzioni e i centri di ricerca di personale formato in comunicazione e comunicazione della scienza.
Serve personale interno formato in comunicazione per sviluppare una strategia comunicativa di medio e lungo termine costante e avere a disposizione gli strumenti necessari a una comunicazione efficiente e tempestiva verso i diversi pubblici, capace di rispondere anche a emergenze (ad es: account social, sito, materiali, infografiche, ecc.).
04.
Strutturare all’interno delle organizzazioni dei processi di comunicazione con obiettivi di medio e lungo periodo (basati ad es. su un piano di comunicazione qualificato) affinché i processi comunicativi siano già consolidati e possano pertanto reggere anche nella gestione dell’emergenza.
Si suggerisce di definire per ogni organizzazione, a seconda del profilo e delle risorse, una strategia di comunicazione articolata e multicanale, differenziandola dalla mera informazione o partecipazione a interviste, e capace di costruire un’identità dell’ente e dei suoi contenuti e valori.
Le persone e le fonti
05.
Testimoniare il ruolo dei medici veterinari e degli esperti di nutrizione e alimentazione perché possa essere compreso e acquisito dall’opinione pubblica.
Nell’area di one health e salute globale, la competenza di medici veterinari ed esperti di nutrizione è qualificante e di ampio respiro: occorre valorizzarne il ruolo, promuovendo la partecipazione a dibattiti, seminari, tavole rotonde, per consolidarne la professionalità accanto a figure di scienza il cui profilo è tradizionalmente più riconosciuto.
06.
Superare l’idea di un pubblico indifferenziato a cui rivolgersi ma strutturare comunicazioni focalizzate.
Consapevoli della segmentazione di una società complessa, si invita a strutturare comunicazioni verso l’esterno differenziate per tipologia di pubblico, considerando anche categorie di stakeholder (aziende del settore, allevatori, etc.).
07.
Armonizzare le informazioni diffuse dalle istituzioni con quelle diffuse dai singoli rappresentanti o esperti delle istituzioni stesse.
Chiamati a intervenire sui media, le opinioni espresse da esperti talvolta possono risultare contraddittorie e incoerenti con quelle delle organizzazioni di cui sono parte e che rappresentano, generando confusione nel pubblico. Occorre tener conto di tale criticità e valutare una comunicazione che porti all’esterno coerenza di informazione e di approccio.
I linguaggi e la selezione delle informazioni
08.
Non temere la complessità, di idee e di processi e lavorare per costruire comunicazioni capaci di superare le dicotomie.
La comunicazione attuale, soprattutto nelle arene mediatiche e nei canali social, tende a una polarizzazione delle idee e dei contenuti (favorevoli o contrari / pro o contro), un atteggiamento che non risponde alla complessità generale dei temi ed esclude un dibattito costruttivo. le organizzazioni di ricerca possono raccontare anche argomenti complessi evitando la semplificazione eccessiva e privilegiando invece la chiarezza di processi e risultati.
09.
Saper selezionare le informazioni da portare nell’arena mediatica, secondo criteri di rilevanza e agenda setting ma anche secondo livelli di appropriatezza per evitare che determinate informazioni vengano fraintese.
Le organizzazioni di ricerca e media dovrebbero avere una visione ampia di quanto narrato, consapevoli del proprio ruolo e della facilità di fraintendimento che può conseguire a dichiarazioni inappropriate da parte di esperti in arene pubbliche.
10.
Agire sulla rappresentazione inclusiva e descrittiva della realtà, che non alimenti stereotipi.
È importante appresentare nei luoghi pubblici la varietà che caratterizza il mondo della ricerca: professionisti e professioniste, lavoro in team oltre che lavoro individuale, differenza – ove esistente – tra rappresentazione della pratica clinica e attività di ricerca. Questo gioverà a una percezione realistica e solida delle professioni scientifiche.
Le linee guida sono state elaborate in collaborazione con Chiara Di Benedetto e Valeria Cappelli, docenti di Communication Skills per il Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione
Partner
Il progetto COMIS è stato ideato e sviluppato in rete da
Il team di lavoro
Il team di docenti e ricercatori che ha ideato e sta sviluppando il progetto è composto da:
- Prof.ssa Lucia Bailoni, prof. ordinario di Nutrizione e Alimentazione Animale, Università degli Studi di Padova
- Prof. Alessandra Piccirillo, prof. associato di Malattie Infettive degli Animali Domestici, Università degli Studi di Padova
- Dr. Andrea Laconi, ricercatore di Malattie Infettive degli Animali Domestici, Università degli Studi di Padova
- Prof. Massimiano Bucchi, prof. ordinario di Scienza Tecnologia e Società, Università degli Studi di Trento
- Prof. Lorenzo Beltrame, prof. associato di Sociologia dell’Innovazione, Università degli Studi di Trento
- Dr. Giuseppe Pellegrini, docente di Innovazione e Progettazione Sociale, Università degli Studi di Trento
- Dr. Barbara Saracino, ricercatrice in Sociologia, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
Eventi
Workshop e iniziative per sviluppare e implementare le attività di progetto.
Workshop
“Salute animale e alimentazione in tempi di Covid-19”
25 febbraio 2022, Padova
Una giornata di confronto che ha coinvolto veterinari, ricercatori, decision maker e comunicatori interni a istituzioni legate al mondo One health. I partecipanti sono stati guidati dai ricercatori del progetto Comis e da esperti di comunicazione nell’individuare punti critici e ambiti su cui lavorare per migliorare la comunicazione della salute pubblica, in particolare nel settore della salute animale e dell’alimentazione.
Nei tavoli tematici di discussione organizzati durante il workshop sono emersi alcuni filoni principali su cui è necessario concentrarsi, dalla necessità di formazione sulla comunicazione per gli operatori fino alle possibili azioni concrete per raggiungere al meglio i diversi pubblici coinvolti.
Da queste riflessioni derivano gli spunti principali che hanno indirizzato la scrittura delle linee guida per una comunicazione migliore della salute in tempi di emergenza e non solo.
Rassegna stampa
Il progetto COMIS sui media: articoli e pubblicazioni scientifiche che parlano del progetto e dei suoi risultati
Leggi la rassegna stampa
Pubblicazioni Scientifiche
Public Perception of COVID-19 Vaccination in Italy: The Role of Trust and Experts’ Communication
Massimiano Bucchi, Eliana Fattorini and Barbara Saracino
Int J Public Health, 16 march 2022
Altre pubblicazioni
Informazione e coronavirus: gli esperti del mondo scientifico sono le fonti più affidabili
UniboMagazine, 1 aprile 2022
Pandemia e informazione crollano i social: “Inaffidabili”. I Virologi? Hanno colmato il vuoto dei siti istituzionali
Massimiano Bucchi, Corriere di Verona, 11 febbraio 2022
La pandemia: un colossale esperimento di comunicazione della scienza
Francesco Suman, Il Bo Live, 1 febbraio 2022
Contatti
BCA – Dipartimento di Biomedicina comparata e animale
Università degli Studi di Padova
Prof.ssa Lucia Bailoni
lucia.bailoni@unipd.it